giovedì 22 marzo 2012

SULLA MANIFESTAZIONE del 18

Comunicato di apertura dell'assemblea


Cari compagni, cari amici noi siamo qui oggi per porre un punto fermo contro lo stupro della nostra terra e l'espropriazione delle nostre vite.
Da troppo tempo stiamo assistendo impotenti e servili all'erosione dei nostri diritti, conquistati con sangue e sudore in tanti anni di lotte. È giunto il momento di rivendicare la nostra vita, la nostra diversità: noi siamo i nuovi Barbari alla porte!

Noi non parliamo ne parleremo mai la lingua di chi vorrebbe governarci: la lingua della finanza, della devastazione e dell'accumulazione infinita di profitti. La nostra lingua parla della dignità dell'uomo e dei bisogni fondamentali ancora insoddisfatti.
Questa lotta, la nostra lotta, non è una lotta ambientalista per la difesa del praticello verde della nostra infanzia. È la giusta rivendicazione dell'autogoverno delle nostre comunità.

Non è più possibile stare a guardare mentre altri stabiliscono il destino dei luoghi dove abbiamo deciso di vivere. Non è più possibile assistere impotenti e frustrati allo sporco gioco di finanzieri e politici corrotti che vorrebbero trasformare le nostre esistenze in vuoti ingranaggi dell'accumulazione, senza passato, senza presente e senza futuro.
È giunto il momento di riprendere in mano le nostre vite per costruire insieme un presente di giustizia e libertà. Dobbiamo scagliarci con forza contro il potere che vorrebbe privatizzare le nostre vite.

La TEM è l'esempio più esplicito del destino che hanno programmato per noi.
Avrebbero potuto raddoppiare una strada esistente, la Cerca, e potenziare il trasporto pubblico, minimizzando così l'impatto sul territorio e risolvendo il problema del traffico. Il tutto senza alcun aggravio per i pendolari, anzi riducendo i tempi di percorrenza e quindi restituendo ai lavoratori ore di vita ogni giorno.
Hanno preferito invece costruire un mostro d'asfalto e cemento, che taglierà in due il parco agricolo sud, non migliorerà la velocità media di percorrenza, movimenterà miliardi di metri cubi di terra favorendo ancora di più il radicamento della ndrangheta al nord. Ma soprattutto costerà 5 euro a passaggio, rendendoci ancora più schiavi della macchina e costringendoci a sprecare una quota sempre maggiore dei nostri già miseri salari per raggiungere il luogo di lavoro.
Mostro che costerà 2 miliardi di euro dei nostri soldi, sottratti ad istruzione, sanità e ammortizzatori sociali, i cui profitti andranno però esclusivamente nelle mani di Impregilo, Benetthon e Intesa San Paolo.
A questa follia si aggiungono i piani di Confindustria e Formigoni che vorrebbero trasformare l'est e il sud Milano nel polo logistico d'Europa. Loro vorrebbero vedere il 70% delle merci in entrate ed in uscita dall'Italia transitare, rigorosamente su gomma, per i nostri comuni, esasperando ancora di più il problema del traffico, riempiendo l'aria di inquinanti e ricevendo in cambio solo lavoro di merda, precario e senza futuro nelle logistiche e nei centri commerciali.


In questi mesi stiamo sentendo un ritornello stantio da parte di Confindustria e dei partiti parlamentari che accusa tutti coloro che vogliono difendere la propria terra e la propria dignità di essere degli incivili, retrogradi e indisponibili a intavolare un qualsiasi tipo di dialogo e confronto.

Solo su una cosa hanno ragione: siamo incivili!

Noi infatti non abbiamo alcun interesse a far parte di una cosiddetta “civiltà” che si fonda sulla prevaricazione, sull'abuso di potere, sulla corruzione, sull'impoverimento e avvilimento dei molti per il profitto di pochi. Noi preferiamo essere i barbari che spazzeranno via questa gerontocrazia. La nostra vera sfida non sta nel fermare questa autostrada, ma nel fondare un paese dove non sia più nemmeno pensabile una aberrazione di questo calibro, un paese basato sul rispetto della terra, sulla libertà e sulla giustizia sociale.

Siamo l'avanguardia dell'orda d'oro che travolgerà questo impero in decadenza.

E ora, avanti fino alla vittoria!

0 commenti:

Posta un commento