Il Presidio è stato sgomberato, là dove sorgeva la nostra casa ci sono solo macerie.
Ma se la nostra casa è andata distrutta, non si può dire lo stesso della nostra fermezza nel lottare per l'autodeterminazione delle comunità e dei territori. La nostra volontà di fermare la TEM è stata solo rafforzata dalle intimidazioni e dalla repressione degli ultimi giorni, non saranno i fermi o gli sgomberi a smobilitarci, soprattutto ora che TEM è così vicina alla bancarotta.
La nostra strategia deve però adattarsi alla nuova situazione: riteniamo che non abbia più senso cercare di resistere in un solo punto, troppo elevato è il rischio di farsi dettare i tempi e le modalità della lotta dalle contingenze causate dall'avanzata dell'impero, troppi sono i rischi che un nuovo presidio possa diventare un'avanguardia isolata, portata a decidere da sola per l'intero movimento, negando così lo spirito di autodeterminazione per cui lottiamo.
Riteniamo che la priorità sia creare una direzione veramente collegiale e condivisa del movimento NO TEM, che sappia includere i comitati e le associazioni che portano avanti la lotta da ormai 10 anni, così come tutte le soggettività e le realtà che si sono unite negli ultimi mesi. Proprio per questo è stato deciso nell'ultimo incontro pubblico di convocare un'assemblea generale domenica 11 novembre alle ore 18:00 in cascina Pagnana, sede del primo presidio, e dimora di una comunità di famiglie da sempre solidale con la lotta NO TEM.
Sempre nell'ultima assemblea è stato deciso di rilanciare gli sforzi di sensibilizzazione della popolazione, insieme ad azioni a cadenza settimanale che sappiano ostacolare e rallentare i lavori, sfruttando la loro impossibilità di militarizzare 13 cantieri in 32 km di tracciato.
È stata inoltre valutata la possibilità di indire una grande manifestazione a Milano, anche se non sono ancora stati stabiliti la data e le parole d'ordine del corteo.
Seppur la collettività del Presidio con questo ultimo comunicato cessa di esistere, molti dei suoi membri si stanno interrogando su come proseguire nella costruzione di una comunità in lotta e presto sapremo quali saranno le direzioni che intendiamo intraprendere, ma non vogliamo fare annunci avventati dettati dall'urgenza dei tempi.
Per quanto riguarda la lotta NO TEM molte delle individualità che hanno animato il Presidio da oggi confluiranno nei comitati locali, per cercare di radicare ulteriormente sul territorio i nostri sforzi di rilanciare l'opposizione alla TEM.
Ringraziamo tutti coloro che con la loro solidarietà e la loro vicinanza ci hanno permesso di affrontare a testa alta questo momento difficile, dandoci al contempo la forza per comprendere i nostri errori e rilanciare il conflitto contro grandi opere e grandi eventi.
De chi se pasa no!
Presidio Permanente Martesana
Ma se la nostra casa è andata distrutta, non si può dire lo stesso della nostra fermezza nel lottare per l'autodeterminazione delle comunità e dei territori. La nostra volontà di fermare la TEM è stata solo rafforzata dalle intimidazioni e dalla repressione degli ultimi giorni, non saranno i fermi o gli sgomberi a smobilitarci, soprattutto ora che TEM è così vicina alla bancarotta.
La nostra strategia deve però adattarsi alla nuova situazione: riteniamo che non abbia più senso cercare di resistere in un solo punto, troppo elevato è il rischio di farsi dettare i tempi e le modalità della lotta dalle contingenze causate dall'avanzata dell'impero, troppi sono i rischi che un nuovo presidio possa diventare un'avanguardia isolata, portata a decidere da sola per l'intero movimento, negando così lo spirito di autodeterminazione per cui lottiamo.
Riteniamo che la priorità sia creare una direzione veramente collegiale e condivisa del movimento NO TEM, che sappia includere i comitati e le associazioni che portano avanti la lotta da ormai 10 anni, così come tutte le soggettività e le realtà che si sono unite negli ultimi mesi. Proprio per questo è stato deciso nell'ultimo incontro pubblico di convocare un'assemblea generale domenica 11 novembre alle ore 18:00 in cascina Pagnana, sede del primo presidio, e dimora di una comunità di famiglie da sempre solidale con la lotta NO TEM.
Sempre nell'ultima assemblea è stato deciso di rilanciare gli sforzi di sensibilizzazione della popolazione, insieme ad azioni a cadenza settimanale che sappiano ostacolare e rallentare i lavori, sfruttando la loro impossibilità di militarizzare 13 cantieri in 32 km di tracciato.
È stata inoltre valutata la possibilità di indire una grande manifestazione a Milano, anche se non sono ancora stati stabiliti la data e le parole d'ordine del corteo.
Seppur la collettività del Presidio con questo ultimo comunicato cessa di esistere, molti dei suoi membri si stanno interrogando su come proseguire nella costruzione di una comunità in lotta e presto sapremo quali saranno le direzioni che intendiamo intraprendere, ma non vogliamo fare annunci avventati dettati dall'urgenza dei tempi.
Per quanto riguarda la lotta NO TEM molte delle individualità che hanno animato il Presidio da oggi confluiranno nei comitati locali, per cercare di radicare ulteriormente sul territorio i nostri sforzi di rilanciare l'opposizione alla TEM.
Ringraziamo tutti coloro che con la loro solidarietà e la loro vicinanza ci hanno permesso di affrontare a testa alta questo momento difficile, dandoci al contempo la forza per comprendere i nostri errori e rilanciare il conflitto contro grandi opere e grandi eventi.
De chi se pasa no!
Presidio Permanente Martesana